architetto – Antonio Di Maro | Architetto Napoli https://www.antoniodimaro.it Antonio Di Maro | Architetto Napoli Sun, 30 Mar 2025 08:40:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.3.18 Gio Ponti: Il Maestro del Design Italiano e l’Innovazione nell’Architettura https://www.antoniodimaro.it/gio-ponti-il-maestro-del-design-italiano-e-linnovazione-nellarchitettura/ https://www.antoniodimaro.it/gio-ponti-il-maestro-del-design-italiano-e-linnovazione-nellarchitettura/#respond Sun, 30 Mar 2025 08:04:32 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=5084 ioGio Ponti è uno dei nomi più importanti e influenti del design e dell’architettura del XX secolo. La sua visione innovativa, la capacità di coniugare tradizione e modernità, e il suo impegno nel promuovere il Made in Italy hanno lasciato […]

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ioGio Ponti è uno dei nomi più importanti e influenti del design e dell’architettura del XX secolo. La sua visione innovativa, la capacità di coniugare tradizione e modernità, e il suo impegno nel promuovere il Made in Italy hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte e del design. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la vita, le opere e l’eredità di questo straordinario architetto e designer, illustrando come il suo pensiero abbia plasmato il panorama culturale e tecnico italiano.

Chi era Gio Ponti? Vita e Formazione

Giovanni “Gio” Ponti nacque a Milano il 18 novembre 1891, in un’epoca di fermento culturale e innovazione artistica. Cresciuto in una città che stava rapidamente diventando il cuore pulsante della modernità in Italia, Ponti mostrò sin da giovane un’innata passione per l’arte e l’architettura. Si laureò presso il Politecnico di Milano nel 1921, un percorso formativo che gli permise di acquisire solide basi tecniche e un approccio innovativo al design.

Dopo gli studi, Ponti iniziò a collaborare con architetti e artisti di spicco, tra cui Emilio Lancia, che contribuì a formare il suo stile unico. La sua carriera si sviluppò in parallelo a quella di altri grandi innovatori del periodo, e ben presto Ponti si affermò come una figura di riferimento nel panorama del design italiano, caratterizzato da una visione che superava i confini convenzionali dell’architettura tradizionale.

L’Inizio di una Carriera Multidimensionale

Nel corso degli anni ’30, Gio Ponti divenne uno dei principali protagonisti del design industriale e dell’architettura moderna in Italia. Fu un pioniere nel promuovere il concetto di “bello e utile”, fondendo funzionalità e estetica in un modo che pochi avevano osato sperimentare fino ad allora. La sua attività non si limitò alla progettazione di edifici: Ponti fu anche un grande innovatore nel campo del design d’interni, della ceramica e dell’illuminazione.

Un aspetto fondamentale della sua carriera fu la capacità di collaborare con importanti aziende italiane. Marchi come Cassina, Richard Ginori e Fontana Arte riconobbero il talento di Ponti, affidandogli progetti che avrebbero segnato la storia del design. Le collaborazioni con questi brand contribuirono a consolidare la reputazione del “Made in Italy” a livello internazionale, facendo di Ponti un ambasciatore della creatività e dell’innovazione italiana.

Le Opere Iconiche di Gio Ponti

Torre Pirelli: Simbolo di Modernità

Uno dei progetti più celebri firmati da Gio Ponti è senza dubbio la Torre Pirelli, realizzata tra il 1956 e il 1960 a Milano. Questo grattacielo, che si erge per 127 metri, è diventato un simbolo dell’innovazione architettonica italiana. La Torre Pirelli non è soltanto un esempio di eleganza formale, ma rappresenta anche una perfetta sinergia tra ingegneria e design. Ponti, insieme a collaboratori come Pier Luigi Nervi e Arturo Danusso, ha saputo creare un edificio che fonde robustezza strutturale e una raffinata leggerezza estetica, elementi che ancora oggi affascinano studiosi e appassionati di architettura.

La Sedia Superleggera di Cassina: Un’Icona del Design d’Arredo

Nel 1957, la collaborazione con Cassina portò alla nascita della celebre sedia Superleggera. Questo capolavoro di design, caratterizzato dalla leggerezza e dalla resistenza dei materiali, è un esempio perfetto dell’approccio di Ponti: ridurre l’oggetto al minimo indispensabile senza rinunciare alla bellezza. La Superleggera, con le sue linee essenziali e la funzionalità impeccabile, è ancora oggi uno dei pezzi d’arredo più ricercati e ammirati, simbolo di un’epoca in cui il design assumeva una valenza tanto pratica quanto estetica.

Villa Planchart: Architettura e Paesaggio a Caracas

Un altro progetto significativo è Villa Planchart, realizzata tra il 1953 e il 1957 a Caracas, in Venezuela. Questa villa rappresenta l’applicazione dei principi pontiani in un contesto esotico, dove la luce e il colore giocano un ruolo fondamentale. La struttura, caratterizzata da spazi ampi e aperti, si integra armoniosamente con il paesaggio circostante, evidenziando la capacità di Ponti di adattare il proprio stile a differenti contesti culturali e ambientali. Villa Planchart è un esempio lampante della sua abilità nel trasformare un’abitazione in un’opera d’arte, dove ogni dettaglio contribuisce a creare un’esperienza visiva e sensoriale unica.

La Chiesa di San Francesco al Fopponino: Sacralità e Modernità

Tra le opere dedicate all’architettura sacra, la Chiesa di San Francesco al Fopponino, realizzata tra il 1961 e il 1964, occupa un posto di rilievo. Con un design che sposa geometria e luminosità, questo edificio rappresenta una delle più riuscite espressioni di architettura sacra moderna. La chiesa, con le sue forme essenziali e il gioco di luci e ombre, invita i fedeli e i visitatori a un’esperienza di spiritualità e contemplazione, dimostrando come l’innovazione possa andare di pari passo con il rispetto per la tradizione religiosa.

L’Impatto di Gio Ponti sulla Cultura del Design

Oltre alle opere architettoniche, Gio Ponti ha avuto un impatto duraturo anche sul campo del design editoriale. Nel 1928 fondò la rivista Domus, che divenne ben presto una delle pubblicazioni più autorevoli nel settore dell’architettura e del design. Domus ha rappresentato una piattaforma fondamentale per la diffusione delle idee moderne, offrendo una vetrina internazionale per architetti, designer e artisti. La rivista non solo promuoveva il dialogo tra le diverse correnti artistiche, ma contribuiva anche a diffondere la cultura del design come elemento chiave per la rinascita dell’architettura italiana.

Ponti credeva fermamente nella capacità del design di migliorare la qualità della vita, un’idea che lo portò a sperimentare soluzioni innovative in ogni campo, dal mobilio alle soluzioni urbanistiche. La sua attenzione per i dettagli, la ricerca costante della funzionalità e l’impegno per un’estetica moderna e pulita hanno ispirato generazioni di designer e architetti, creando un’eredità che perdura ancora oggi.

Le Collaborazioni e il Successo Internazionale

Il percorso di Gio Ponti fu caratterizzato anche da numerose collaborazioni che contribuirono a diffondere il design italiano nel mondo. Lavorare con aziende di prestigio e istituzioni culturali permise a Ponti di esporre le proprie idee a un pubblico globale, contribuendo a definire gli standard estetici e funzionali che ancora oggi influenzano il settore. Le partnership con brand internazionali hanno rafforzato la reputazione di Ponti come innovatore, capace di unire la tradizione artigianale italiana con le tecnologie più avanzate del tempo.

Le mostre e le esposizioni dedicate alle sue opere hanno ulteriormente consolidato il suo status di icona del design. Musei e istituzioni culturali in tutto il mondo continuano a celebrare le sue creazioni, dimostrando come l’eredità di Ponti sia diventata parte integrante della storia dell’arte e dell’architettura moderna.

L’Influenza di Gio Ponti nel Design Contemporaneo

L’eredità di Gio Ponti si riflette non solo nelle opere architettoniche e nei pezzi d’arredo realizzati nel suo tempo, ma anche nell’approccio contemporaneo al design. I principi pontiani, quali l’attenzione per la funzionalità, la semplificazione delle forme e l’uso innovativo dei materiali, sono ancora oggi alla base di molti progetti moderni. Le sue idee hanno ispirato una nuova generazione di architetti e designer, che continuano a reinterpretare il concetto di “bello e utile” in chiave moderna.

Il suo contributo va oltre la semplice estetica: Ponti ha promosso una visione del design come strumento di miglioramento della vita quotidiana. Le sue opere invitano a riflettere sul ruolo dell’architettura e dell’oggetto di design nella creazione di spazi che favoriscano il benessere, l’armonia e l’innovazione sociale. Questa eredità intellettuale e pratica rende Gio Ponti una figura senza tempo, capace di dialogare con le esigenze contemporanee pur mantenendo un legame profondo con le radici della tradizione italiana.

La Ricerca dell’Eccellenza e il Futuro del Design

Il percorso di Gio Ponti è un esempio di come la passione per il design e l’architettura possa trasformarsi in un’eredità duratura. La continua ricerca dell’eccellenza e il desiderio di sperimentare nuovi linguaggi formali hanno aperto la strada a innumerevoli innovazioni, che ancora oggi influenzano il settore. Le scuole di design, i programmi universitari e le riviste specializzate continuano a studiare le sue opere per trarre ispirazione e imparare da un maestro che ha saputo rivoluzionare il concetto stesso di design.

In un’epoca in cui il mondo è in continua evoluzione, le idee di Gio Ponti offrono spunti preziosi per affrontare le sfide del futuro. La necessità di creare spazi sostenibili, funzionali e in armonia con l’ambiente urbano e naturale trova in Ponti un modello di riferimento, un punto di incontro tra tradizione e innovazione. La sua capacità di integrare estetica e funzionalità rappresenta un insegnamento fondamentale per tutti coloro che operano nel campo dell’architettura e del design.

Conclusione

Gio Ponti non è stato soltanto un architetto e designer, ma un vero e proprio visionario che ha trasformato il modo di concepire lo spazio e l’oggetto. La sua carriera, costellata di opere iconiche come la Torre Pirelli, la sedia Superleggera e la Chiesa di San Francesco al Fopponino, è un percorso ricco di innovazione, creatività e impegno culturale. Grazie alla sua fondazione della rivista Domus e alle numerose collaborazioni con aziende di fama internazionale, Ponti ha contribuito a diffondere il valore del design italiano in tutto il mondo, creando un’eredità che continua a vivere e a ispirare.

In conclusione, Gio Ponti rimane una figura imprescindibile nel mondo dell’architettura e del design, il cui pensiero e le cui opere continuano a influenzare e ispirare. Il suo lascito si rivela oggi più che mai attuale, offrendo spunti di riflessione per affrontare le sfide del design contemporaneo con creatività e responsabilità. Esplorare il suo percorso significa immergersi in un universo di innovazione e bellezza, un viaggio nel cuore dell’arte italiana che non smette mai di stupire.

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Il camerino, lo spazio strategico per finalizzare la vendita https://www.antoniodimaro.it/camerino-del-negozio-lo-spazio-strategico-finalizzare-la-vendita/ https://www.antoniodimaro.it/camerino-del-negozio-lo-spazio-strategico-finalizzare-la-vendita/#respond Mon, 29 May 2017 08:18:06 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2924 L'articolo Il camerino, lo spazio strategico per finalizzare la vendita proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Nel trattare l’articolato tema della progettazione di un negozio di successo, abbiamo affrontato i diversi fondamentali aspetti che vanno affrontati: l’illuminazione, la scelta dei colori, l’allestimento e l’organizzazione degli spazi interni, la vetrina.

È arrivato ora il momento di parlare del camerino.

Come asserito nel precedente articolo, Il potere magico dell’illuminazione per il successo del tuo negozio, il camerino di prova, anche se di rilevanza strategica, è spesso realizzato in spazi angusti con la conseguenza di risultare scomodo ed inospitale.
Nel camerino il potenziale cliente è da solo con il prodotto e deciderà se acquistarlo o meno, perciò è indispensabile che appaiano entrambi il più attraenti possibile.

Il camerino ha un ruolo decisivo nella vendita.
Deve essere progettato con molta cura, deve essere studiato appositamente per piacere al tuo cliente e per vendere il tuo prodotto.

Di seguito ti daremo alcune preziose indicazioni su come preparare questo spazio strategico.

1. Lo spazio ideale
Il primo passo importante è quello di creare delle ampie cabine di prova, lo sgabuzzino dove il potenziale cliente non si riesce a girare può pregiudicare il buon esito della vendita.
Nella fase di progettazione del tuo negozio dovrai considerare di poter distribuire gli spazi in maniera tale da dare ai camerini la giusta dimensione, così che i clienti di tutte le taglie possano spogliarsi, provare gli abiti e guardarsi in maniera confortevole.

2. I colori ed i materiali
I colori delle pareti e delle superfici sono fondamentali per far risaltare i capi.
Dovrai scegliere il colore più adeguato in considerazione della tipologia di prodotto che vendi. Se avrai prodotti dai colori vivaci punterai su pareti dalle tonalità in grado di mettere in risalto la vivacità dei colori, se diversamente i capi che proponi avranno colori più classici andrai su una scelta altra.

3. Lo specchio
Anche lo specchio gioca un ruolo importante nella realizzazione di un camerino perfetto. La scelta dello specchio del camerino non può essere fatta con leggerezza, è necessario scegliere specchi ottimi, ben rifiniti e che riflettano un’immagine veritiera. Il rischio che si corre, scegliendo degli specchi non di ottimo taglio, è quello di riflettere una figura deforme o che faccia sembrare più grossi; anche in questo caso la vendita sarebbe compromessa.

4. L’illuminazione
Lʼilluminazione è lʼaspetto più importante per far vendere il tuo prodotto. Deve essere morbida ed avvolgere con delicatezza l’immagine del potenziale cliente, attenuando il più possibile le ombre.
La luce più gradevole è quella diffusa e verticale ai lati, integrata alla luce sempre diffusa dallʼalto e vicina allo specchio.
Devi tener conto anche della temperatura della luce. Se la temperatura della luce è sbagliata, i colori possono risultare alterati.

 

Definiti gli aspetti da considerare per la progettazione di un camerino che possa contribuire in maniera significativa al successo de tuo negozio puoi anche pensare di realizzarne uno speciale.

Qualche suggerimento:
Il camerino Smart. È un camerino intelligente, che promette un’esperienza d’acquisto unica e personalizzata per il cliente e una serie di importanti informazioni per chi vende, su cosa la gente prova e gradisce.
Si differenzia dalle tradizionali cabine prova dei negozi principalmente per due caratteristiche:
– ha un sistema integrato di antenne reader RFID per il riconoscimento della merce presente al suo interno;
– è dotato di un tablet/schermo che funge da interfaccia e al quale il cliente può chiedere di trovare gli articoli in negozio, vedere gli abbinamenti possibili, lasciare commenti, etc…
Gli specchi che rivestono le pareti del camerino prova diventano superfici riflettenti touch screen, tramite le quali il cliente può avviare una navigazione personalizzata. Mostrano infatti la disponibilità di taglia e colore dell’articolo che si desidera provare e che, una volta selezionato, verrà portato direttamente in camerino da un addetto del negozio, magari assieme ad altri prodotti suggeriti per completare l’outfit.
Il camerino smart è stato creato sia per intrattenere il cliente, sia per persuadere all’acquisto.

 

Il camerino VIP. Anche se originalmente usato per le clientele particolarmente facoltose e famose, oggi il camerino VIP è diffuso sia nei negozi di lusso, sia nei negozi più normali, che hanno come target le persone che amano sentirsi come dei VIP.
Ha solitamente le dimensioni di un piccolo salotto in grado di accogliere sia il VIP sia le persone che lo accompagnano, poi al suo interno c’è uno spazioso camerino dove il cliente VIP può provare i capi.
Dal punto di vista del marketing si gioca sul concetto dell’esclusività, cioè sul fatto di offrire un servizio che fa sentire il cliente davvero speciale e in intimità.

 

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Vetrina ipnotica, consigli e linee guida per progettarla https://www.antoniodimaro.it/vetrina-ipnotica-consigli-linee-guida-progettarla/ https://www.antoniodimaro.it/vetrina-ipnotica-consigli-linee-guida-progettarla/#respond Sun, 21 May 2017 10:53:58 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2911 L'articolo Vetrina ipnotica, consigli e linee guida per progettarla proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Proseguiamo nell’analisi dei punti focali da considerare nella progettazione di un negozio di successo.

Oggi parleremo della vetrina, il biglietto da visita del tuo negozio.

Hai proprio capito bene, la vetrina è il biglietto da visita della tua attività commerciale.
Ti sarà sicuramente capitato di fermarti davanti la vetrina di una pasticceria ed essere colpito da una bella torta. Magari per un pasticcere potrebbe non essere troppo difficile catturare l’attenzione delle persone che passano davanti alla vetrina del suo negozio, magari.

Dopo una serie di studi, atti a comprendere cosa funziona in una vetrina e cosa invece no, riportiamo di seguito consigli e linee guida su come progettare con successo la vetrina di un negozio.

Come abbiamo dinanzi asserito, prima di decidere di entrare in un negozio ne studiamo la vetrina. È la prima cosa che attira l’attenzione di un potenziale cliente e che può invogliarlo ad entrare. La vetrina è un richiamo.
Proprio per questo motivo con una vetrina ben progettata puoi riuscire a catturare l’interesse del cliente, incuriosirlo e spingerlo ad entrare all’interno del tuo negozio.

 

Per realizzare una vetrina accattivante devi:

1. Pianificare e Progettare
Dovrai farti un elenco di tutte le vetrine che dovrai realizzare durante l’anno; considerando il lancio di nuovi prodotti, le festività, gli eventi.
La vetrina può essere anche uno strumento per pubblicizzare eventi che tu stesso avrai creato.
È importante inoltre che tu pianifichi come distribuire le novità durante l’anno in maniera ragionata ed efficace, così da non esporle tutte insieme rischiando di non dare loro il giusto risalto.

2. Studio dello spazio
Per definire la quantità di prodotti che intendi esporre devi tener ben presente le dimensioni della vetrina.
Non puoi riempirla perché corri il rischio di generare confusione nel potenziale cliente che potrebbe non riuscire a focalizzare i prodotti, e passare oltre. Le caratteristiche ed il valore dei prodotti che proponi verrebbero così nascosti.

 

3. La regola del tre
Crea dei gruppi dispari di articoli di dimensione diversa, in questo modo rafforzerai l’immagine di ogni prodotto esposto. I gruppi dispari risultano più accattivanti e piacevoli.
Disponili inoltre in forma piramidale per dare più movimento alla vetrina.
Un insieme di prodotti -3 prodotti-, compongono una piramide, o mezza piramide, un prodotto, il più grande nelle dimensioni, funge da punta, a cui si accostano gli atri di dimensioni più piccole.

4. Il filo conduttore
È fondamentale che ci sia sempre continuità tra le varie parti che compongono la vetrina. Questa regola vale per tutti i settori merceologici e riguarda sia l’articolo che la decorazione, che vale come elemento di attrazione.
Il filo conduttore può essere realizzato per utilizzo, colore o materiale.

5. I colori
Dovrai scegliere i colori in considerazione del tema, il prodotto, la stagione. E dovrai ricordare che i colori dovranno essere in armonia tra loro affinché possano riuscire a catturare l’attenzione del passante.
La combinazione sarà al massimo di 3 colori, caldi con caldi e freddi con freddi.
Tieni a mente che colori scuri, per effetto ottico, tendono a schiacciare quelli chiari; quindi i colori scuri staranno in basso e quelli chiari in alto così diminuire il peso visivo dell’oggetto stesso.

6. Scelta del prodotto
Come regola di base, gli articoli da esporre vanno scelti in base al target di riferimento, alla disponibilità in magazzino e la volontà di spingerli.
Vanno inoltre considerati il periodo e l’informazione che intendi dare al cliente.

7. Le strutture
Le strutture che supportano i prodotti andranno scelte proprio in base a questi, perché dovranno farne emergere le caratteristiche.
Quelle componibili sicuramente ti consentiranno di adattarti sempre al prodotto facendolo risaltare al meglio e rinnovando così volta per volta l’immagine della tua vetrina.

8. Focus point
Il punto focale è al centro della tua vetrina, allʼ altezza di circa 1,5mt, lo sguardo si sposta poi dal centro a destra e poi a sinistra.
Il focus point è il punto dove, per prima, inconsciamente va lo sguardo del potenziale cliente. Lì allocherai i prodotti che intendi vendere maggiormente.

9. Il ritmo
Ogni vetrina deve averne. Il ritmo è generato da intervalli di lettura –creato dallo spazio- nel passaggio dello sguardo da un gruppo di prodotti all’altro.
Questa disposizione rende più efficace la composizione dei prodotti perché ne favorisce la percezione.

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Allestire un negozio: come fare attraverso 4 punti chiave https://www.antoniodimaro.it/allestire-un-negozio-4-punti-chiave/ https://www.antoniodimaro.it/allestire-un-negozio-4-punti-chiave/#respond Fri, 12 May 2017 17:19:23 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2898 L'articolo Allestire un negozio: come fare attraverso 4 punti chiave proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Il modo in cui deciderai di allestire il tuo negozio, ed il modo in cui disporrai la merce, sono di grandissima importanza. La scelta non può essere casuale.

Nella progettazione di un negozio occorre tener conto della collocazione dei prodotti e ciò va fatto solo dopo un approfondito studio della clientela, delle sue abitudini di consumo, della sua età, della sua istruzione, del suo reddito.
Le variabili sono molte e solo chi ha esperienza, un professionista, può studiarle tutte dando loro il giusto peso.

Va inoltre considerata la tipologia di prodotto che vendi. Ogni tipologia di merce deve avere uno spazio ben studiato, solo un architetto può definirlo sapientemente.

Organizzando il tuo negozio con alcuni accorgimenti di base potrai influenzare il potenziale cliente che vi entra, guidandolo all’acquisto e favorendo le vendite.

 

Così, ecco per te, le linee guida per allestire il tuo negozio. Per creare un’esposizione proficua dovrai necessariamente:

1. Creare continuità tra la vetrina e l’allestimento interno
Dare continuità alla vetrina nell’allestimento interno del tuo negozio ti aiuterà a spingere le vendite sugli articoli che in un dato momento t’interesserà spingere maggiormente.
Lo puoi fare realizzando una zona espositiva, centrale od in prossimità dell’ingresso, cosicché possa essere notata facilmente, dove riproporre i prodotti esposti in vetrina con lo scopo di stimolarne l’acquisto.

Il potenziale acquirente incuriosito ed interessato dai prodotti esposti in vetrina, entrando li troverà immediatamente.

Questa zona espositiva, od anche display, ha la finalità di rafforzare l’immagine dell’articolo esposto in vetrina.

 

2. Utilizzare una consolle centrale per presentare i prodotti in lancio od in promozione
Questa è una mossa strategica.
Potrai esporre sulla consolle i prodotti che vorrai spingere, anche attraverso promozioni.
Potrai esporre articoli in lancio che invogliano la clientela all’acquisto. Questi prodotti attirano il cliente per poi spingerlo a visitare tutto il negozio.

La consolle può essere anche una seconda vetrina, soprattutto quando si trova di fronte all’ingresso, od anche può essere utile a sviluppare il tema proposto nella vetrina.

Anche in questo caso e testato che i prodotti esposti sulla consolle vendono 5 volte di più rispetto a quelli messi in parete o negli scaffali. Il prodotto sulla consolle è più vicino al cliente, può essere toccato e genera maggiore interesse.

3. Porre in fondo al negozio gli articoli considerati necessari
Entrando in un supermercato avrai sicuramente notato che i prodotti di prima necessità si trovano in fondo al negozio portandoti così a dover attraversare tutto il locale o quasi prima di raggiungerli.
Questo è un espediente studiato per attirare la tua attenzione su altri prodotti, diversi da quelli per cui eri entrato; probabilmente alcuni di questi usciranno con te dal negozio.

Fondamentale è anche la sistemazione degli articoli di vendita sugli scaffali, è infatti provato che quelli più venduti sono quelli posizionati ad altezza degli occhi del cliente perché resi così più visibili.

Questo ragionamento è valido anche per organizzare i prodotti in base al target di riferimento. Un prodotto per adulti, per esempio, sarà posizionato ad una altezza superiore rispetto ad un prodotto per bambini.

4. Puntare sull’ordine
L’ordine è di primaria importanza per dare risalto ai prodotti che proponi. Diversamente sarebbe tutto vanificato.

Dovrai quindi:
Dividere lo spazio. Dovrai dividere lo spazio espositivo in modo equo creando magari dei gruppi di prodotti tra di loro legati. Se per esempio vendi prodotti per il bar potrai pensare di creare un gruppo di articoli che comprenda macchina del caffè, macinacaffè, tazze e piattini.
Oppure potrai pensare di esporre per ogni spazio espositivo un articolo diverso.
La cosa importante è non riempire gli spazi, lo spazio vuoto consente di esaltare i prodotti.

Dividere per dimensioni. Se porrai gli articoli di piccole dimensioni nei ripiani bassi nessuno li noterà. Meglio metterli a portata di occhi, e quelli più grandi nei ripiani alti o più bassi. In questo modo organizzerai l’esposizione in maniera ordinata mettendo in evidenza tutti i prodotti.

 

Dividere per colore. Sistemando nei ripiani più alti i prodotti con colori chiari e nei ripiani più bassi quelli con i colori più scuri sarai agevolato nelle vendite. Ponendo i colori scuri in alto e quelli chiari in basso otterresti invece un’esposizione poco armoniosa e pesante. I colori scuri infatti tendono ad appesantire e schiacciare un’immagine nel suo complesso mentre quelli chiari ad alleggerirla rendendola più gradevole ed accogliente.

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Avendo già letto i nostri articoli L’architetto, il tuo asso nella manica per un negozio di successo, Negozio vincente: ecco a cosa devi pensare prima di arredarlo e I colori giusti per il tuo negozio, come sceglierli, ti sarà ben chiaro che, se devi aprire un negozio o vuoi ristrutturare quello che hai, uno spazio ben studiato e progettato aumenta considerevolmente il numero di clienti e di conseguenza gli introiti.

Nulla va lasciato al caso per rendere il tuo negozio uno spazio calibrato in grado di renderne piacevole la visita da parte del cliente. Da qui deriva la necessità di rivolgersi ad un professionista, l’architetto saprà realizzare il progetto in grado di rispondere alle tue esigenze e di richiamare il tuo target di riferimento.

Oggi intendiamo porre l’accento sul tema dell’illuminazione.

La giusta illuminazione farà la differenza per i tuoi clienti e di conseguenza farà la differenza anche per i tuoi affari.

Tutti gli studi condotti su come illuminare un negozio hanno infatti confermato che lʼilluminazione ha il potere di far sentire il visitatore a proprio agio trasformandolo così in potenziale acquirente.

Lʼilluminazione consentirà inoltre al personale del punto vendita di interagire in modo piacevole con i clienti ed allo stesso tempo indurrà i clienti a percepire al meglio le peculiarità del negozio e dei prodotti esposti.

Una buona illuminazione è importante anche per chi passa davanti al tuo negozio così che possa essere incuriosito ed attratto ad entrarvi.

Le soluzioni oggi disponibili per illuminare un negozio offrono la massima flessibilità per plasmare lo spazio e adattarlo alle proprie necessità. Personalizzare i vari ambienti del negozio e trasformare una semplice visita in unʼesperienza unica non è mai stato così facile.

 

Vediamo ora i principali ambienti di un negozio e quali aspetti devono essere considerati per illuminarli al meglio.

L’ingresso
L’ingresso del tuo negozio, così come il suo esterno, sono il primo contatto con il cliente, sono il miglior biglietto da visita che possa esserci per presentare il tuo negozio.
Inizia allʼesterno la relazione cliente-negozio ed è qui che il cliente deciderà se avvicinarsi o meno per scoprire cosa offre il punto vendita.
Eʼ importante che lʼimmagine esterna e lʼinterno del negozio siano coerenti perché non vengano tradite le aspettative che si sono generate.

Ti dà la possibilità di:
– far capire già da lontano che sei aperto
– distinguerti dai tanti altri negozi

Sono pertanto due gli elementi chiavi sui quali occorre intervenire:
1. Illuminazione esterna: installare, sulla facciata dell’edificio del negozio, un sistema d’illuminazione dinamica e multimediale che consente di personalizzarla sul colore, sulla tonalità e sull’intensità della luce;

2. Insegna: è il principale strumento attraverso il quale il cliente riconosce un negozio e, se ben progettata, ha un forte effetto sulla memoria del cliente grazie alla sinteticità del messaggio. Lʼinsegna viene progettata in funzione delle dimensioni dellʼimmobile e in funzione della distanza dalla quale deve poter essere letta.
Un’insegna viene realizzata in base alle caratteristiche proprie del logo e del messaggio che si vuole trasmettere:
illuminata frontalmente per mezzo di piccoli proiettori è quella più economica e la più utilizzata dai piccoli negozi;
geometrica e retroilluminata trasmette una percezione di contemporaneità e tecnologia;
neon con tubi sagomati ha un aspetto retrò che viene di solito associato al settore della ristorazione e dell’intrattenimento.

È molto frequente vedere il logo dell’esercizio commerciale apposto non più in insegna ma direttamente sulla vetrina del punto vendita perché ritenuto più elegante e talvolta anche meno dispendioso. Questa soluzione non ha però la stessa valenza commerciale dellʼinsegna apposta sopra la vetrina perché meno visibile a distanza e molto più difficile da memorizzare.

 

La vetrina
La vetrina, come l’insegna, contribuisce a dichiarare lʼesistenza del punto vendita a distanza. Allo stesso tempo, però, la vetrina ha il compito di mostrare la gamma di prodotti in vendita attraverso una selezione mirata di pochi pezzi. Meglio scegliere accuratamente le luci per vetrine, perché di norma si hanno a disposizione pochi secondi per attirare lʼattenzione del cliente e convincerlo ad entrare.

In fase di progettazione, è necessario tener presente che la disposizione degli oggetti può cambiare nel tempo ed influire in modo considerevole sulla tonalità di colore complessiva della scena. Faretti e proiettori orientabili con ottiche a flusso variabile consentiranno di adattare la luce alle differenti condizioni ed ottenere sempre un risultato ottimale.
Sistemi di controllo della luce consentiranno invece di variare il colore e lʼintensità in base alle fasce orarie e ridurre in modo apprezzabile i consumi di energia elettrica.

Facciamo poi una distinzione tra la vetrina interna dalla vetrina esterna che affaccia sulla strada.
La vetrina interna di un negozio ha solitamente un’illuminazione installata sempre in alto; questo però fa sì che i prodotti che stanno sopra siano ben illuminati, mentre quelli che stanno sotto siano bui.
Una possibile soluzione per ovviare a questo difetto sono le strisce a led che sono flessibili e ti permettono un’illuminazione capillare grazie alla loro versatilità.

L’illuminazione di una vetrina esterna dipende da come devi esporre la merce, o se vuoi creare un effetto più o meno teatrale. Anche qui s’incorre nel rischio di creare le cosiddette zone d’ombra proprio dove ci sono invece i prodotti esposti.
In questo caso puoi optare di mettere dei proiettori o corpi illuminanti orientabili, addirittura su un binario in modo da poter essere spostati a proprio piacimento in base alla composizione della vetrina stessa.

L’interno
L’illuminazione interna di un negozio varia in base alla categoria merceologica.
In base a cosa vendi è necessario variare il tipo di illuminazione in termini di resa cromatica. Ad esempio una gioielleria necessita sicuramente di una tonalità di colore diversa rispetto ad un bar.

Quando si realizza il progetto d’illuminazione di un negozio occorre tener ben presente diverse esigenze/obiettivi, tutte molto importanti:
– ottimizzare lʼintegrazione tra luce naturale e luce artificiale per ridurre i consumi;
– garantire la flessibilità per adattarsi allʼevoluzione nel tempo;
– limitare il più possibile i costi di gestione e manutenzione;
– comunicare correttamente l’immagine del negozio;
– creare scenografie luminose anche dinamiche per catturare lʼattenzione;
– facilitare e rendere piacevole la ricerca dei prodotti allʼinterno del punto vendita;
– agevolare la circolazione dei clienti fino ai punti più nascosti del negozio;
– predisporre il cliente allʼacquisto creando nuovi bisogni;
– agevolare il lavoro degli addetti alla vendita allʼinterno del negozio;
– consentire lʼutilizzo ottimale degli spazi;
– creare aree di relax per prolungare la permanenza presso il punto vendita.

Il camerino di prova
Il camerino di prova, pur avendo un ruolo strategico perché influisce molto sul processo d’acquisto, è spesso realizzato in spazi angusti con la conseguenza di risultare scomodo ed inospitale. Nel camerino il potenziale cliente è da solo con il prodotto e deciderà se acquistarlo o meno, perciò è indispensabile che appaiano entrambi il più attraenti possibile.
Cruciale quindi è il ruolo delle luci, che devono essere morbide ed avvolgere con delicatezza l’immagine del potenziale cliente e attenuare il più possibile le ombre.

 

Leggi anche:
L’architetto, il tuo asso nella manica per un negozio di successo
Negozio vincente: ecco a cosa devi pensare prima di arredarlo
I colori giusti per il tuo negozio, come sceglierli

 

 

 

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I colori giusti per il tuo negozio, come sceglierli https://www.antoniodimaro.it/scegliere-colori-giusti-negozio/ https://www.antoniodimaro.it/scegliere-colori-giusti-negozio/#respond Tue, 02 May 2017 08:53:35 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2863 L'articolo I colori giusti per il tuo negozio, come sceglierli proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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I colori hanno un ruolo fondamentale nellʼarredamento del tuo negozio. I colori trasmettono al cliente lʼidentità del tuo negozio, l’identità del tuo negozio attira l’attenzione del tuo target di riferimento.

Nel precedente articolo, Se vuoi che il tuo sia un negozio vincente ecco a cosa devi pensare prima di arredarlo, abbiamo asserito che scegliere i colori giusti per il proprio negozio significa trasmettere la giusta sensazione al cliente, il colore è energia e trasmette emozioni.

 

Ora vediamo insieme perché e come farlo.

Come la psicologia del colore insegna, il colore è una sensazione che viene recepita dal cervello e che ha quindi effetti sul nostro organismo e soprattutto sul nostro atteggiamento psicologico.
Appurato che le emozioni sono spesso motrici della vendita di un prodotto, ne consegue che è possibile indirizzare attraverso l’utilizzo di elementi visivi, la volontà di acquisto di un cliente verso un certo prodotto piuttosto che un altro.
Per esempio, il rosso e l’arancione sono conosciuti come intensi colori emozionali, che stimolano l’aumento del battito cardiaco e del respiro. Inoltre questi colori, applicati nel settore alimentare, incoraggiano i consumatori a mangiare di più e più velocemente. Una specie di stimolatori emozionali dell’appetito.

Tutto ciò che riguarda il tuo negozio deve essere pensato partendo dal tuo pubblico, il target la cui attenzione vuoi catturare.

Partirai da qui per creare l’identità del tuo negozio.

Le tue comunicazioni pubblicitarie, le vetrine, i prodotti che vendi e gli interni del tuo negozio devono parlare la stessa lingua. Deve essere tutto studiato in coerenza al messaggio che intendi lanciare.

 

I colori giocano un ruolo importante, e vanno scelti in coerenza. Vediamo in che modo.

1. Scelta dello stile
I colori che scegli per il tuo negozio gli daranno semplicemente il giusto stile.
Tutti noi abbiamo dei riferimenti nella nostra testa e se riuscirai a trovare quello giusto, riuscirai anche ad attirare lʼattenzione del tuo cliente-tipo.
I colori che utilizzerai contribuiranno a creare lʼidentità del negozio e creare il tuo stile.

La scelta dei colori e dei prodotti per dipingere inizialmente può sembrarti complicata, ci sono decine di tipi differenti di pitture che possono essere decorative, perlate, metallizzate, sabbiate lisce, a spessore e molte altre ancora.

Nella scelta dei colori e dei tipi di pittura devi considerare principalmente:
– le dimensioni del locale;
– le luci, naturali e non;
– l’arredamento;
– le attività che vengono svolte nei vari ambienti, lʼentrata ha un ruolo diverso dal camerino;
– la tipologia di mercato;
– lʼubicazione del locale -mare, montagna, città, campagna-, se hai un negozio in campagna il color azzurro mare stona.

È importante che l’abbinamento dei colori utilizzati per pareti, arredamento, accessori e tende creino un ambiente armonioso.

 

2. Scegliere i colori delle pareti in base al target
Target, target ed ancora target, devi semplicemente partire dal target. Se lo fai, vedrai che il cliente ideale verrà subito attratto dal tuo negozio.

Se hai un negozio che vende prodotti tecnologici potresti usare il bianco come colore predominante, accostandolo ad un arredamento color alluminio o legno chiaro per valorizzare lo stile hi-tech. Il cliente amante della tecnologia, il tuo clientetipo, ne sarebbe attratto perché si sentirebbe a proprio agio.

Vediamo meglio cosa trasmettono i colori, partendo dai primari che sono il rosso, il giallo e il blu.
Il rosso, è il colore della forza, della vitalità e della passione in tutti i sensi, aumenta la produzione di adrenalina e spinge all’azione.
Il giallo è un colore vivace che rappresenta il rapporto con gli altri, è il colore che simboleggia la luminosità solare e la spiritualità, è associato al lato intellettuale con effetti di stimolo e aiuto nello studio.
Il blu è il colore della calma, modera e fa dimenticare i problemi di tutti i giorni: per tale ragione le pareti tinteggiate di blu tranquillizzano.

Questi colori primari, mescolati tra di loro, danno origine ai colori secondari come il verde, arancio ed il viola.

Unendo fra di loro i colori secondari, in ogni combinazione possibile, riusciremo a ottenere tutti i colori esistenti in natura che, a loro volta, si distinguono in caldi -rosso, giallo, arancio, beige…- freddi -viola, blu, verde…- e neutri -bianco, nero, grigio-.

Alcuni appartenenti a queste categorie possono diventare freddi o caldi in base alla tonalità. Un esempio può essere il giallo limone e il rosso che tende al viola: giallo e rosso sono caldi ma in queste tonalità risultano freddi.

Anche il caldo e il freddo sono fattori importanti per la scelta dei colori del negozio, dipende molto da cosa vendi.

Vediamo alcuni abbinamenti di colore adatti e di successo:
rosso e bianco, rosa e nero, blu e arancione, marrone e beige, marrone e oro, viola e argento, grigio e verde.

Viceversa, vediamo poi alcuni degli abbinamenti di colore da evitare sempre e comunque:
blu e marrone, rosso e blu, verde e rosso, rosa -in tutte le scale, dal pastello al viola- e verde rosa -in tutte le scale- e marrone, blu e verde.

È comunque molto importante ricordare che ogni attività necessita il proprio studio di colori.

 

3. Gli effetti del colore sulle pareti
Una volta scelti i colori giusti per il tuo negozio, devi anche sapere come sfruttarlo per migliorare il negozio stesso.

Se il tuo negozio ha soffitti alti puoi tinteggiare le pareti con colori chiari e il soffitto con colori più scuri. Così lʼambiente appare basso e largo.

Se il tuo negozio è piccolo ed il soffitto basso, è preferibile tinteggiate le pareti e il soffitto con colori chiari per far sembrare lʼambiente più ampio e più alto, se poi il soffitto avrà una gradazione di colore più debole rispetto a quella delle pareti la stanza sembrerà ancora più alta.

Se il tuo negozio è stretto e lungo devi tinteggiare la parete frontale con un colore scuro e forte per far perdere profondità allʼambiente, la tonalità di colore calda rafforza lʼeffetto, in questo modo la parete posta in risalto sembrerà ancora più vicina perché cattura lʼattenzione dello sguardo.

Per tutti gli ambienti piccoli sono sempre consigliabili colori chiari, preferibile il bianco che permette eventualmente di giocare con accessori colorati. I colori chiari danno lʼeffetto di allargare gli ambienti mentre, al contrario, i colori scuri ed intensi hanno lʼeffetto di rimpicciolire i locali anche di un 10%.

La parete difronte alla vetrina o finestra, che quindi riceve più luce naturale, se viene dipinta con colori chiari aumenta la luminosità, mentre con colori scuri la diminuisce.

 

4. I migliori colori per tipologia di negozio
Esaminiamo adesso diverse tipologie di commercio vedendo quali sono i colori più idonei da utilizzare.

Negozio di alimentari. In un negozio di frutta e verdura servono pareti chiare con le tonalità del giallo e del marrone per esaltare al meglio i colori della merce esposta; in quello di macellaio e salumiere invece il rosso considerato il colore dellʼazione. Se invece si tratta di vendere prodotti biologici, allora il richiamo della natura con tinte come il marrone e il verde.

 

Parrucchiere. È un genere di negozio nel quale si va per rilassarsi, quindi spazio a colori tenui come azzurro, verde chiaro, rosa pastello che distendono la mente e i nervi.

 

 

Cartoleria e tabaccheria. Anche in questo caso è privilegiata lʼazione, quindi vanno bene arancione, giallo e rosso mescolati a tinte pastello in modo da mitigare la forza.

 

 

Profumerie e cosmetici. Viola e rosa vengono considerati universalmente i colori del benessere fisico e psichico e si adattano perfettamente a questi negozi, così come anche alle farmacie.

 

 

Negozio di abbigliamento. La scelta sui colori da utilizzare in un negozio di questo tipo dipende dal genere di merce che si vende: se si tratta di abbigliamento giovane e urban, le tinte più azzeccate sono quelle forti, anche fluo, che danno un impatto visivo immediato. Stesso discorso, con colori forti e decisi per lʼabbigliamento da ragazzi, tinte pastello invece per lʼabbigliamento bimbi e colori suadenti come il fucsia o il viola misto al nero per lʼintimo ed i costumi.

 

Consiglio: Scegli un colore base per ogni ambiente del tuo negozio e gioca con le sue diverse tonalità e sfumature senza mescolare troppi colori, avrai un effetto molto più elegante e armonioso.

 

 

 

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Negozio vincente: ecco a cosa devi pensare prima di arredarlo https://www.antoniodimaro.it/negozio-vincente-ecco-acosa-devi-pensare-prima-di-arredarlo/ Sun, 23 Apr 2017 07:48:09 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2840 L'articolo Negozio vincente: ecco a cosa devi pensare prima di arredarlo proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Linee guida per arredare il tuo negozio di successo

Nel nostro recente articolo, L’architetto, il tuo asso nella manica per un negozio di successo, vi abbiamo descritto dell’importanza che questo ha nel rendere il vostro negozio un esercizio di successo.
Ciò perché studi di settore dimostrano che uno spazio ben studiato e progettato aumenta considerevolmente il numero di clienti e di conseguenza gli introiti di un negozio.
Nulla va lasciato al caso per rendere il vostro negozio uno spazio calibrato in grado di rendere piacevole la visita del negozio da parte del cliente.

Ora intendiamo fare un passo avanti e indicarvi quali sono le linee guida da seguire per rendere il vostro un negozio di successo grazie ad un arredamento vincente.
Queste sono le basi sulle quali il vostro architetto realizzerà un grande progetto di arredo per il vostro negozio.

È necessario comprendere che non si può arredare un negozio seguendo il solo gusto personale, perché l’arredamento è un importantissimo strumento che può attirare il vostro target e far aumentare le vendite.

Lo scopo dell’arredamento di un negozio è coinvolgere il cliente-target facendolo sentire nel posto giusto, portandolo così all’acquisto.

È importante che seguiate i gusti del vostro target di riferimento e trovare le novità che siano in grado di attirare la loro attenzione.
Dovrete soprattutto puntare sulla coerenza tra ciò che trasmettete come immagine all’esterno e ciò che realmente offrite all’interno.

Sono due gli aspetti fondamentali da tenere bene a mente, l’estetica e l’organizzazione del negozio.
L’estetica vi aiuterà a creare l’ambientazione giusta grazie all’utilizzo di colori, immagini e stili.
L’organizzazione del negozio vi aiuterà nel facilitarti le vendite. Se organizzate bene il negozio potrete esporre con più facilità i prodotti.

Ecco, pertanto, perché dovrete:

1. Adottare uno stile preciso
In base all’identità del vostro negozio, ed al target di riferimento, dovrete scegliere lo stile giusto.
Dovrete scegliere come arredare il negozio definendo cosa volete trasmettere, sfruttando la vostra identità.
Dovrete differenziarvi facendo molta attenzione a coordinare tutto con gusto.

 

2. Scegliere i colori giusti
Scegliere il giusto colore significa trasmettere la giusta sensazione al cliente, il colore è energia e trasmette emozioni.
Non importa che lo usiate per l’arredo o per dipingere le pareti, l’importante è che sia quello giusto.
La scelta va ponderata anche in considerazione delle dimensioni del negozio. Se per esempio il locale del vostro negozio è di piccole dimensioni con il colore giusto sembrerà più grande e luminoso.
Altro elemento, da considerare nella scelta dei colori, è la coerenza con la tipologia dei prodotti venduti. Dei colori forti ed accesi andranno sicuramente bene per un negozio che vende attrezzature per discoteche ma sicuramente non saranno adatti ad un negozio che vende attrezzature da campeggio, per il quale sarebbero più adatti colori che richiamano la natura.

 

3. Utilizzare le decorazioni per pareti
Con carte da parati o wall stickers si può rendere più immediato il messaggio che intendete trasmettere al vostro target. Vi saranno di grande aiuto per creare la giusta atmosfera ed evocare le sensazioni che intendete trasmettere.

 

4. Dare importanza all’Illuminazione
Una buona illuminazione contribuisce a rendere il negozio un ambiente confortevole che metterà il vostro cliente a proprio agio.
Inoltre la giusta illuminazione consente una buona visibilità dei prodotti, è fondamentale infatti che all’interno del negozio non si creino zone d’ombra nelle aree espositive.

 

5. Studiare la disposizione delle attrezzature
È opportuno disporre il negozio in modo da creare un percorso studiato e mirato a guidare il cliente. È molto importante perché più il cliente rimane in negozio e più aumenta la probabilità di acquisto.

6. Organizzare l’esposizione dei prodotti
È quasi tutto pronto, non resta che pensare all’organizzazione della disposizione degli articoli in vendita. Un’organizzazione studiata e mirata farà si che prodotti si vendano da soli. Con la giusta esposizione i clienti saranno guidati all’acquisto degli articoli su cui voi avrete puntato maggiormente. Facendo così potrete aumentare le vendite risparmiando tempo ed energia.

 

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L’architettura a confronto con la natura, Gianni Pettena https://www.antoniodimaro.it/larchitettura-confronto-la-natura-pettena/ Tue, 18 Apr 2017 08:50:17 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2820 L'articolo L’architettura a confronto con la natura, Gianni Pettena proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Oggi intendiamo parlarvi di un architetto che per il suo porre costantemente al centro delle sue opere l’attenzione al contesto ed al dialogo con l’ambiente potrebbe essere considerato un precursore della green architecture, Gianni Pettena.

 

Chi è Gianni Pettena
Classe 1940, si laurea nel 1968 presso la Facoltà di Architettura di Firenze dove svolge attività didattica a partire dal 1973 e dove sarà poi professore di Storia dellʼArchitettura Contemporanea all’Università di Firenze e di Progettazione alla California State University in Florence. Ha avuto inoltre incarichi d’insegnamento e ha tenuto seminari e conferenze in molte università e scuole di design e architettura negli Stati Uniti e Gran Bretagna.

Gianni Pettena è architetto, artista, critico e storico dell’architettura.

Cofondatore e ispiratore alla fine degli anni sessanta del movimento dell’Architettura Radicale Italiana insieme a Archizoom, Superstudio e Ufo, da cui ha avuto origine buona parte della contemporanea sperimentazione nel campo dell’architettura e del design. Svolge, con progetti, mobili, installazioni, mostre, scritti teorici, saggi e testi, attività sperimentale intesa ad eliminare confini disciplinari e rivisitare e reinventare alfabeti e linguaggi. Fin dagli anni sessanta dialoga e si integra con il divenire del mondo delle arti con continuità di confronti e partecipazioni a esposizioni in musei e gallerie.

È il primo architetto radicale a cui il Frac Centre di Orléans dedica una grande antologica arricchita da una monografia -Gianni Pettena, Le métier de l’architect, HYX Ed. 2002-pubblicata anche in italiano/inglese l’anno successivo.
Il suo lavoro è stato presentato in musei e istituzioni come la Biennale di Venezia, il Mori Museum di Tokyo, il PAC di Milano, il Barbican Center di Londra, il Gamec di Bergamo, i centri Pompidou di Parigi e Metz, la Biennale di Berlino, il Padiglione Italia all’Expo 2010 di Shanghai. Le sue opere sono in collezioni private in Italia e all’estero e nelle collezioni permanenti di gallerie e istituzioni, tra cui quelle del Centro Pompidou di Parigi, del Frac Centre di Orléans e gli Archivi della Biennale di Venezia.

 

L’architettura radicale italiana
Come abbiamo già affermato, Pettena ha partecipato alla formazione del movimento della Architettura Radicale Italiana.
L’architettura radicale, definita per la prima volta con questo termine da Germano Celant, è un movimento sperimentale che si sviluppa negli anni 1960-1975 in contrapposizione alle tematiche del Funzionalismo.
Si tratta di una vera e propria ricerca architettonica d’avanguardia che propone varie tematiche legate all’utopico al fantascientifico e all’irrazionale. Una ricerca che lascia intendere come ormai fosse diffusa l’esigenza di nuove formulazioni teoriche e linguistiche, per una diversa maniera di intendere il rapporto forma/funzione, una condizione fino ad allora necessaria che aveva finito per mortificare la creatività relegando l’architettura in una situazione di arretratezza culturale rispetto alle altre arti.

I promotori di questo movimento sognano linguaggi per esprimere in architettura la propria contemporaneità e liberarsi dall’eredità del Movimento Moderno. Le definizioni limitate e tradizionali di architettura e dei suoi mezzi hanno perduto in buona parte di validità. Il loro impegno è rivolto all’ambiente come totalità, e a tutti i mezzi che lo determinano. Alla televisione come al mondo dell’arte, ai mezzi di trasporto come all’abbigliamento, al telefono come all’alloggio. L’ampliamento dell’ambito umano e dei mezzi di determinazione dell’ambiente supera di gran lunga quello del costruito.

Tutto può essere architettura.

I concetti di Razionalismo e Funzionalismo, avvertiti come causa di una sorta di disumanizzazione degli spazi della città, alimentavano una contrapposizione diffusa alle architetture espresse dall’International Style.
Questa impostazione concettuale avrà una grande influenza sulla sperimentazione italiana, legittimando il rifiuto dei ruoli e delle metodologie disciplinari, introduceva nella progettazione elementi d’irrazionalità che fino al allora ne erano rimasti esclusi ma che ora riflettevano le necessità e i desideri che andavano emergendo nella nuova società dei consumi.

 

L’architettura secondo Pettena
Per Pettena l’architettura non si deve limitare alla sola costruzione, ma deve essere parte di una ricerca più ampia, un modo per verificare continuamente la molteplicità di possibili significati che la disciplina architettonica può assumere.
A tale scopo l’osservazione della fisicità della natura sarà costante nella sua opera.
Si concentra su processi diversi di lettura dell’ambiente, in cui natura e architettura vengono accostate e contaminate, così da rinaturalizzare luoghi e materiali denaturati.
Come espressione di tale pensiero ci sono gli edifici inglobati nel ghiaccio a Minneapolis –Ice n.1 e Ice n.2, 1971-1972- e la trilogia di Salt Lake City –Clay House/Tumbleweeds catcher/Red Line, 1972- in cui si denota anche un’attenzione all’uso di materiali naturali generalmente estranea, fino ad allora, alla formazione dell’architetto.

Pettena è presente nelle proposte vincenti per il concorso Trigon ’71 di Graz -Grass Architecture- che già anticipano l’integrazione tra architettura e natura della green architecture di anni molto più tardi.
Il suo operato vede l’architettura riconoscere nella natura una maestra e una fonte costante di ispirazione così come mostrano Brano di città e Forgiving Architecture, 2009; Architecture forgiven by nature, 2011; La mia scuola di architettura e Mother Nature, 2012.
Questa considerazione della natura e del contesto ambientale sono in fondo per lui la base anche di ogni possibilità di architettura costruita. Difatti l’attenzione al contesto e il dialogo con l’ambiente, si manifesteranno sempre più in una forma in cui le metodologie e i linguaggi delle arti visive sono accentuati fino a superare senza rimpianti la linea di sconfinamento che dall’architettura conduce verso altre discipline artistiche nella convinzione, ormai maturata da tempo, di come non esistano confini, nel rapportarsi alle tematiche relative allo spazio fisico, tra la sensibilità dell’architetto e quella dell’odierno artista ambientale.

In Architecture Vs Nature Pettena costruisce un mondo fatto di famiglie di forme architettoniche che si confrontano con le forme della natura. I collages di spazi mettono in risonanza i peristili dei templi della classicità, le dilatazioni degli spazi barocchi, gli spessori murari delle architetture fortificate e gli spazi centrali della romanità.
La fisicità della natura, rappresentata nelle sue forme per mezzo di un codice grafico come quello delle isolinee, è architettura in potenza; cinque acropoli disegnate con frammenti naturali ed artificiali, che sʼinterrogano sul significato di contesto.
La ricerca volta allʼosservazione critica di ogni componente che intervenga a modificare lʼambiente, sia esso naturale o lavorato dallʼuomo, conduce ancora una volta Pettena a sottoporre lʼarchitettura a processi di trasformazione che ne minano la prevalenza nel contatto/confronto con elementi naturali.
Nei disegni di Nature vs. Architecture piante di edifici celebri appaiono sempre più costrette, o erose, dal contesto naturale. Con una simbologia molto esplicita, si mostra la volontà di pronunciarsi, nel confronto, in favore della natura, della cui forza lʼarchitettura, consapevolmente o meno, deve tener conto.

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L’architetto, il tuo asso nella manica per un negozio di successo https://www.antoniodimaro.it/larchitetto-asso-nella-manica-un-negozio-successo/ Sun, 09 Apr 2017 17:33:19 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2804 L'articolo L’architetto, il tuo asso nella manica per un negozio di successo proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Nella progettazione di un negozio non è concesso improvvisare. Ogni arredamento richiede una progettazione personalizzata per essere eseguito al meglio.

Nel momento in cui deciderete di dare una nuova immagine al vostro negozio sarà indispensabile rivolgersi ad un professionista in modo da ottenere uno spazio perfettamente calibrato e che sia in grado di rendere piacevole la visita del negozio da parte del cliente. Sarà quindi opportuno rivolgersi ad un architetto.
Lo spazio della vendita è fondamentale quanto vendere dei prodotti di qualità, accogliere con cortesia e disponibilità il cliente ed offrire una buona politica dei prezzi.

Studi di settore hanno infatti dimostrato che uno spazio ben studiato e progettato aumenta considerevolmente il numero di clienti e di conseguenza gli introiti di un negozio.

Il tempo dei magazzini adibiti a negozi senza alcun criterio progettuale è finito ormai da un pezzo perché le attuali esigenze logistiche degli esercenti e dei consumatori sono sempre più specifiche e rigide.
Considerando la raffinatezza che il marketing ha raggiunto negli ultimi anni e lʼimportanza che lʼesposizione dei prodotti e la loro sistemazione ha raggiunto nelle decisioni dei consumatori, un negozio con quattro mura riempito con merci accatastate alla rinfusa oltre ad essere inopportuno sarebbe destinato a fallire in poco tempo.
La progettazione di un esercizio commerciale va affrontata attraverso una molteplice prospettiva che non si esaurisce nella mera logistica, ma contempla il maggior numero di aspetti possibili, tutti finalizzati alla realizzazione di un ambiente che favorisca la vendita.
Progettare l’arredamento di un negozio, di qualsiasi genere esso sia, è un’operazione che richiede grande cura dei particolari, uno sfruttamento degli spazi ottimale, un uso di scaffali, mobili e arredi che sia funzionale alla destinazione prevista.
Molto dello stile con il quale si decide di arredare il proprio negozio è dato anche dalla tipologia di prodotto che si deve vendere.

Quando ci si trova di fronte alla necessità di arredare o ristrutturare un negozio, punto vendita o boutique, è importante non lasciare nulla al caso.

 

Un ambiente accogliente e accattivante
Nel progetto di un negozio nulla deve essere lasciato al caso, dunque, dal posizionamento delle merci alla collocazione degli scaffali, dai colori dei materiali alla loro tipologia.
Un negozio deve essere un locale accogliente, nel quale il consumatore sia invogliato a trattenersi: più si tratterrà, più possibilità avrà di acquistare qualcosa.
Lʼambiente deve, per questo motivo, adeguarsi al tipo di clientela: se il vostro cliente tipo è un giovane adolescente, i locali dovranno essere colorati, con un arredamento moderno e vivace; se il vostro cliente tipo è invece un pensionato, i locali dovranno essere tenui e rassicuranti.
Per raggiungere il risultato sperato non è possibile il fai da te, serve un progetto curato nei minimi dettagli, con la predisposizione di un piano colore e di unʼilluminazione studiata per valorizzare ogni singolo angolo dei locali.

 

La disposizione dei prodotti
Ogni tipologia di merce necessita di uno spazio esclusivo e ben studiato che solo un architetto può definire con certezza e cognizione di causa; tenendo conto cioè della clientela, delle sue abitudini di consumo, della sua età, della sua istruzione, del suo reddito.
Per predisporre questo tipo di analisi, basata su tutte queste caratteristiche, concorderete certamente che occorre affidarsi ad un professionista poiché le variabili da considerare sono così tante che solo chi ha esperienza nel settore può prenderle in considerazione tutte dando loro il giusto peso.
Per i vari tipi di arredamento negozi poi, è necessario utilizzare degli espositori adatti agli articoli a cui sono destinati, ma che riescano anche ad esprimere il carattere dell’attività, questo naturalmente tenendo sempre presente il target di riferimento.

 

La sicurezza
Anche se la vostra attenzione nel ristrutturare il vostro negozio, o nell’aprirne uno nuovo, cade soprattutto sulla clientela da raggiungere, non bisogna dimenticare che esso sarà il vostro luogo di lavoro e pertanto deve rispondere a dei criteri di sicurezza sul posto di lavoro che sono inderogabili, quali unʼadeguata illuminazione, impianti conformi alla vigenti normative, uscite di emergenza, ecc.
Deve necessariamente, per questo, essere predisposto un piano di sicurezza a firma di un architetto con comprovata esperienza nel settore.

 

 

 

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Lo stile industriale: cos’è e le sue caratteristiche https://www.antoniodimaro.it/lo-stile-industriale-cose-e-le-sue-caratteristiche/ Sat, 11 Feb 2017 07:59:09 +0000 https://www.antoniodimaro.it/?p=2458 L'articolo Lo stile industriale: cos’è e le sue caratteristiche proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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Hai sentito parlare dell’arredamento industriale e vuoi scoprirne le caratteristiche? Conosciamole insieme.

Origine e affermazione
L’arredamento industriale nasce negli anni Cinquanta a New York con il recupero e il riuso di spazi dismessi che in precedenza erano utilizzati per ospitare uffici, industrie, centri direzionali.
Da allora, migliaia di vecchi depositi e magazzini sono stati recuperati e utilizzati come abitazioni, rivendicando la bellezza delle fabbriche.
È poi arrivato alla notorietà grazie ai film americani e alle serie tv ambientati in questi spazi, e grazie all’affermarsi della Pop Art capeggiata da Andy Warhol e la sua Factory.

Lo stile industriale pian piano si afferma nelle metropoli per poi conquistare anche le più piccole realtà locali.
Oggi, con la tendenza all’evitare l’ulteriore sfruttamento di suolo e con il conseguente recupero degli spazi, gli appartamenti in stile industriale sono in notevole aumento.

Caratteristiche
Lo stile industriale parte dalla scelta dello spazio abitativo: i loft, gli open space sono i più adatti, in quanto, disponendo di ampi e ariosi ambienti con poche tramezzature, imitano alla perfezione i veri spazi industriali.

Si caratterizza per un design particolare, basato su linee sobrie, essenziali e nette: in questo modo gli arredi sono funzionali, assolutamente basici e fatti di materiali resistenti; sono dotati di una robusta semplicità e di un fascino grunge che consente loro di essere inseriti in qualunque ambiente, dal salotto alla cucina, dal bagno alla camera da letto, in maniera molto originale.
Ed è proprio per questo motivo che progettare e arredare in stile industriale non è operazione semplice: è necessario scegliere lo spazio giusto, progettarlo e arredarlo senza scadere nella monotonia, per evitare il rischio di realizzare ambienti freddi e molti poco accoglienti.
Per far ciò è necessario avere spazi aperti ma non dispersivi, scegliere materiali grezzi ma caldi, arredi essenziali ma equilibrati.
L’arredamento industriale è sempre più apprezzato grazie alle sue caratteristiche: è moderno, dinamico e allo stesso tempo estroso.

La progettazione industriale
Un ambiente industriale è uno spazio aperto nel quale, data l’assenza di partizioni interne presenta la struttura portante a vista: spesso essa è costituita da pilastri in cemento armato, o, ancora più frequentemente, da colonnine in ghisa.
Gli ambienti sono solitamente molto alti e spesso a doppia altezza, con la presenza di soppalchi, ai quali si accede attraverso scale in ferro e nei quali troviamo zone studio, uffici, e zona notte.
Se ci troviamo all’ultimo piano di uno stabile, il solaio di copertura avrà travi a vista, in legno o acciaio, gli impianti saranno ben visibili.
Lo stile industriale per eccellenza vuole che condotte e tubi non siano nascosti ma ben in vista.
I pavimenti sono realizzati con una resina industriale o in cemento lucidato, così da non avere fughe e donare una ulteriore sensazione di continuità.
Le pareti perimetrali sono lasciate grezze, con intonaci chiari sui toni del bianco, panna, tortora o con mattoni a vista di recupero: un vero spazio industriale presenta quasi sempre una parete con mattoncini grezzi o rifiniti con una mano di pittura.
Le vetrature sono molto ampie, proprio per conferire luminosità e aria agli ambienti: gli infissi in alluminio presentano spesso una scansione quadrangolare con alternanza di parti fisse e parti apribili.
I metalli ferrosi sono chiaramente i più gettonati ma, per evitare di rendere gli ambienti freddi, anche il legno e il rame sono molto adatti.

L’arredamento industriale
Il tocco finale in un loft è dato dall’arredamento. In questo caso, più di ogni altro, scegliere i giusti pezzi per l’arredamento rappresenta l’operazione più difficile: con pochi elementi, infatti, si dovrà connotare l’ambiente secondo lo stile scelto.

E lo stile industriale è fatto di pezzi essenziali, di recupero, oggetti vintage e di mobilio dalle linee pulite.
Lo stile industriale non nasconde, mostra. Travi, tubi, mattoni, e chi più ne ha più ne metta. Se avete scelto questo stile in un qualsiasi ambiente della casa, dovete allora tenere a mente tutti questi aspetti strutturali che qualsiasi altro stile avrebbe cercato di nascondere. Anche i mobili fuggono dalla perfezione dei mobili in serie e lasciano che la luce ne metta in evidenza  le saldature e le imperfezioni della verniciatura.

Affrontiamo ora i diversi ambienti.
La zona giorno è spesso composta da una cucina a vista con penisola e piani di lavoro sui quali sono ben visibili macchinari e impianti; il tavolo è costituito da un pianale di recupero in legno con sedie stilizzate ed essenziali.
Il soggiorno presenta divani dalle forme morbide in pelle collocati magari attorno ad una stufa in ghisa, elemento tipico dello stile industriale.
La zona notte cerca di farsi più accogliente con l’uso di tappeti, di biancheria da letto, di tessuti dai colori tenui e caldi.
I locali di servizio hanno la stessa conformazione di quelli classici, con un tocco in più di cemento e vetro nella scelta dei materiali.
Il vero stile industriale vuole che le suppellettili, spesso di recupero, come vecchi orologi, armadi, elementi ferrosi di macchinari, vengano posizionati a terra, come se fossero provvisori, senza una vera e propria collocazione.

Zona giorno stile industriale

 

Il colore
Se c’è un colore che non dovrebbe mai mancare nella vostra casa in stile industriale è il grigio. Mobili o lampade in materiale metallico richiamano l’arredamento industriale, ma anche i tessuti per il  divano o il letto possono assolvere questa funzione, se in grigio. Questo colore, protagonista indiscusso, può essere unito anche col beige, il bianco e il nero. Se volete portare un po’ di colore a contrasto potete sempre farlo con un pezzo di arredamento fuori dalla gamma di colori dominanti.

colore stile industriale

 

La luce
La luce è molto importante in questo tipo di stile perché riesce ad alleggerire l’atmosfera, poiché elementi come i mobili in metallo possono risultare visivamente pesanti.

È fondamentale l’apporto di luce naturale, filtrata da grandi vetrate e finestre con degli infissi il più semplice possibile dal punto di vista estetico. Dare una luce giusta a grandi ambienti è molto difficile, è necessario dar vita ad un progetto illuminotecnico commisurato alle attività che vi si svolgeranno. Potete cercare lampade ingombranti e di grandi dimensioni che portano la luce diretta nella stanza e mantengono lo spirito industriale dei loft newyorkesi degli anni Cinquanta: lampade da terra e faretti si alterneranno a quelle a sospensione i cui fili dovranno essere ben visibili per richiamare alla perfezione la conformazione di una fabbrica.

luce stile industriale

 

Versatilità
Lo stile industriale coesiste con qualsiasi altra decorazione, e questo è appunto uno dei suoi principali vantaggi. Se in un salotto avete un camino di marmo questo non si scontrerà con mattoni a vista, tavolino in metallo e lampade industriali. Al contrario, questo tocco anacronistico otterrà un effetto molto speciale nel salotto, portando senso di calore e accoglienza.

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L'articolo Lo stile industriale: cos’è e le sue caratteristiche proviene da Antonio Di Maro | Architetto Napoli.

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