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Nell’arredamento e nell’organizzazione di un piccolo ambiente, tutto è importante. Questo è il principio alla base di quest’articolo, che vi insegnerà come far si che una piccola stanza possa sembrare più grande semplicemente seguendo alcuni trucchi intelligenti. Le piccole stanze possono sembrare scomode e soffocanti. Ma alcuni concetti di design ingannano l'occhio e rendono gli interni molto più spaziosi di quello che sono.

Siamo abituati ad associare alla città di Napoli l’immagine di una città storica, stratificata, fatta di vicoli angusti, scorci inaspettati nonchè dal disordine e dalla pessima qualità architettonica di un’urbanizzazione fuori controllo. In realtà non molti sanno che è proprio in questa città che l'architettura razionale di inizio ‘900 si è espresso in numerose declinazioni che dall’architettura pubblica e di rappresentanza spaziano fino al tema della residenza.

E’ proprio così! Napoli non è solo il famoso “vascio” dell’architettura vernacolare ma è anche casa d’autore. Sulla collina di Posillipo troviamo alcune tra le più belle ed esemplari case del ‘900 razionalista italiano; in esse ritroviamo canoni di armonia tra proporzioni e orografia, dialogo tra materiali diversi, tra il razionalistico intonaco bianco e il tufo e un continuo rapporto con il paesaggio del Golfo di Napoli. L’intera produzione di ville razionaliste posillipine vanta una decina di case d’autore firmate da architetti del calibro di Luigi Cosenza, Carlo Cocchia, Giò Ponti, Michele Capobianco.

Ville Razionaliste

Il razionalismo è una corrente architettonica che per lo più sviluppatasi in Italia negli anni 1920-1930. Vitruvio aveva rivendicato nella sua opera De Architectura che l'architettura è una scienza che può essere compresa razionalmente.  L' Architettura Razionale è prosperata in Italia dal 1920 al 1940. Nel 1926, un gruppo di giovani architetti - Sebastiano Larco , Guido Frette , Carlo Enrico Rava , Adalberto Libera , Luigi Figini, Gino Pollini , e Giuseppe Terragni (1904-1943) hammo fondato il cosiddetto gruppo 7 , pubblicando il loro manifesto nella rivista Rassegna Italiana . Il loro intento dichiarato era quello di segnare una via di mezzo tra la classicità del Novecento Italiano e l'architettura industriale ispirata dal Futurismo.
Il segno distintivo della precedente avanguardia è stata una spinta artificiosa e una vana e distruttrice furia, che mescolava elementi buoni e cattivi: il segno distintivo dei giovani di oggi è un desiderio di lucidità e saggezza ... Questo deve essere chiaro ... non intendiamo rompere con la tradizione ... la nuova architettura, la vera architettura, dovrebbe essere il risultato di una stretta associazione tra la logica e la razionalità.

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